LA FONTANINA DELLO STRADONE | IL CROCIFISSO DI RIO DEGLI ORACOLI

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LA FONTANINA DELLO STRADONE

Nei tempi antichissimi Santa Sofia non esisteva e nel luogo dove ora sorge il paese, erano terre incolte, c'erano verdi boscaglie e le ninfe eternamente giovani, intrecciavano danze cantando.

Al sommo Giove venne in mente di fabbricare un paese proprio sulle rive del Bidente Azzurro e perché il desiderio si compisse, il dio ispirò gli uomini:

-Andate sulle rive del Bidente e portate con voi le vostre donne e vostri i fanciulli e le vanghe, portate le marre e le zappe ... quella terra è incolta, ma fertilissima e darà presto milioni di spighe bionde e di pannocchie d'oro...-

E gli uomini andarono ma quella solitudine li colpì; le vergini boscaglie dove s'aggiravano liberi  animali d'ogni specie li spaventarono ed il lavoro necessario per dissodare il terreno incolto, parve loro troppo gravoso.

Così gli uomini tornarono ai loro paesi delusi.

Giove, irritato, meditava una vendetta; quand'ecco una bella notte d'estate, si presentarono a lui le Naiadi, le graziose Ninfe del Bidente, che avevano gli occhi glauchi e la veste leggera.

Le Naiadi dissero:

- Noi ti sappiamo irritato, somme Giove, e ti preghiamo di non fare vendetta degli uomini ciechi che non sanno o non vogliono capire.... Noi conosciamo il mezzo di fare amare questo luogo; noi sappiamo che cosa occorre perché gli uomini restino qui e fabbrichino le loro case sulle rive del Bidente azzurro. Veniamo a chiederti il permesso di fare ciò che sappiamo, sommo Giove...-

-Va bene- rispose Giove- Ma se non riuscirete nell'impresa la mia vendetta colpirà pure voi!-

Sorrisero le belle Naiadi e se ne andarono cantando.

C'era in una strada solitaria, una piccola fonte nascosta tra cespugli spinosi e muschi molli di velluto. Le Naiadi vi corsero e colle mani esperte allontanarono gli sterpi senza pungersi, il ruscello fluì e parve cantare:

“Io sono come se non fossi

tra il muschio il filo mio si perde

bevono appena i pettirossi

sul coppo dalla bava verde..”

Le Naiadi ascoltarono per un po' il mormorio poi si presero per mano e si bagnarono i biondi capelli con l'acqua della fonte. Si chinarono e dissero strane parole che solo la fonte udì, ma poiché il Bidente le chiamava a gran voce, fuggirono cantando.

Gli uomini stanchi e sudati sotto il peso delle marre, seguiti da donne e da fanciulli più stanchi ancora, si fermarono piacevolmente stupiti presso la fonte purissima e bevevano con avidità.

Una volta dissetati scesero verso la valle e la trovarono incantevole, non si spaventarono alla vista delle fitte boscaglie e capirono che la terra ben coltivata avrebbe dato milioni di spighe bionde e di pannocchie d'oro.

Così gli uomini dissero: - Qui fabbricheremo le nostre case; qui vivremo in pace, ai piedi dei ponti e sulle rive del fiume..-

Un giorno Giove, passando presso il Bidente, fu stupito di veder sorgere tante case, di vedere i campi biondeggianti di messi, volle sapere come era avvenuto il miracolo e chiamò le Naiadi.

“Noi abbiamo ammaliato l'acqua della fonte e chi la beve si sente attratto da questo luogo da una forza misteriosa..”

Ora questa fonte è diventata lo “Stradone” e ancora oggi quando un forestiero passa e si ferma per abbeverarsi, una voce l'ammonisce:

“Non beva l'acqua della fontana, signore, altrimenti non può ripartire!”

 

IL CROCIFISSO DI RIO DEGLI ORACOLI

La chiesetta grigia e cadente era stata costruita proprio sulle rive del torrentello che aveva quel bel nome strano: Rio degli Oracoli.

Era piccola e brutta, con le pareti umide piene d'incrostazione e il pavimento sconnesso.

Ma sull'altare c'era un crocifisso un po' scialbo con un immagine povera del Cristo, alla quale, nella notte del 3 maggio crescevano miracolosamente del lunghi capelli biondi.

Una notte d'autunno, il torrente straripò abbattendo capanne e casupole, stradicando alberi e trascinando oggetti d'ogni specie.

All'alba, gli abitanti di Santa Sofia che guardavano la piena furono stupiti di vedere galleggiare un Crocifisso e il loro stupore aumentò quando lo videro fermarsi su cespuglio sporgente e non muoversi più.

Abbassata la piena, il Crocifisso fu raccolto e riconosciuto, fu rimandato ai buoni villici di Rio degli Oracoli, che l'accolsero con grande festa.

L'anno seguente, alla stagione delle piogge, il Crocifisso fu visto di nuovo galleggiare sul Bidente in piena e di nuovo fermarsi allo stesso punto.

E ancora fu raccolto e riportato alla chiesetta grigia e cadente. Ma quando per la terza volta, il Crocifisso ritornò a Santa Sofia e si fermò sullo stesso cespuglio, tutti gridarono al miracolo.

L'immagine non fu più rimandata a Rio degli Oracoli.

I Santasofiesi le costruirono una cappella nella piazza maggiore, proprio in faccia al Bidente e gli abitanti di Rio degli Oracoli chinarono il capo rassegnati.

Ma ogni anno, il 3 di maggio (il giorno in cui secondo la pia tradizione, crescevano i capelli) i buoni contadini di Rio degli Oracoli vennero in pellegrinaggio alla cappella che accoglieva il Crocifisso; la tortuosa strada del monte che portava al paese, echeggiò di canti religiosi e la cappella fu piena di fiori. In alto sul piccolo nuovo altare, l'immagine di Cristo guardava e vegliava.

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